Spaccanapoli - Lost Souls

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    Spaccanapoli - Lost Souls

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    Titolo: Lost Souls
    Anno: 2000
    Genere: etnica partenopea

    1. Pummarola Black
    2. O'Mare
    3. Sant' Anastasia
    4. Palummiello
    5. Vesuvio
    6. A' Ferriera
    7. Aneme Perze
    8. O' Munachino
    9. Siente Munacie'
    10. Miezzo A Festa
    11. O' Rinillo O' Rinello
    12. Vesuvio Reprise
    13. Piazza Dante
    14. Santa Notte


    Chi sono gli Spaccanapoli?

    Spaccanapoli – nome di un’antica e popolare strada di Napoli – nasce nel 1999 da componenti del collettivo ‘E Zézi di Pomigliano d’Arco con l’album Lost Soul / Anime Perse.

    Come leader del gruppo Marcello Colasurdo, cantante e attore, già leader per vent’anni nei Zézi. Accanto a lui: Monica Pinto (voce femminile), Antonio Fraioli (violinista e compositore delle nuove canzoni, su testi di Giovanni Vocca), Emilio De Matteo alla chitarra e Oscar Montalbano al basso. Dal vivo il gruppo si avvale anche della collaborazione di Nicola De Luca alle percussioni, Salvatore Zeno al sax e fluto, Franco Fraioli al double bass e Luigi Turaccio al keyboard.

    Il repertorio del gruppo ingloba tanto le radici folk revival degli ’70 quanto brani originali scritti da Antonio Fraioli, carichi di cultura e di musica tradizionali napoletane. Con l’uso di strumenti tradizionali come la tammorra, suonata da Marcello Colasurdo, Spaccanapoli arrangia suoni e ritmi sui modelli tipici della musica popolare in modo di ricreare “un clima armonico in linea con la tradizione orale”.

    La gran forza del gruppo consiste nelle rappresentazioni dal vivo, quando riporta sulla scena un clima di festa e di ballo popolare, condividendo col pubblico le danze tradizionali sulle improvvisazioni alla tammorra ed accompagnate delle voci potenti dei cantanti. (tratto da guide.dada.net)

    Recensione del disco

    Napoli sbarca alla corte di Peter Gabriel con gli Spaccanapoli, secondo gruppo italiano a incidere per la Real World. Lost Souls - Aneme Perze ha il delicato compito di aprire le finestre delle tradizioni e della melodia napoletane sui golfi del mondo.
    Gli Spaccanapoli provano fin dall'esordio a vestire i panni degli ambasciatori: il disco è una sorta di spartiacque tra le tradizionali feste popolari, i canti politici degli storici E Zezi (ben sei loro composizioni nel disco) e una personale visione della musica del Mediterraneo. Complici la mano felice del produttore Peter Walsh, il carisma vocale di Marcello Colasurdo e le intuizioni di Antonio Fraioli gli Spaccanapoli non falliscono il colpo. A dar loro una mano anche le ritmiche puntuali di Lele Melotti che fa da contrappunto alla tammorra, al lavoro chitarristico di Oscar Montalbano ed Emilio De Matteo e alla voce intrigante di Monica Pinto. Tra gli episodi più convincenti dell'album la trascinante Pummarola Black, Aneme Perze e Santa Notte, che instilla note di inquietudine in perfetto stile ambient. (tratto da: kataweb.it)


    Oggi vi propongo un album a cui sono molto legato per varie ragioni.
    Innanzitutto vedo "Spaccanapoli" come un disco che rappresenta la parte più nobile della musica napoletana, ovvero quella parte di musicisti che hanno scelto di mantenere le loro radici musicali e storiche ma che provano comunque a rinnovare il folk che a volte si presenta sempre alla stessa maniera.
    L'altra ragione che mi ha spinto a proporre questo album è perchè vorrei provare a dimostrare che la musica partenopea non è fatta solo di neomelodico, al contrario ci sono numerosi gruppi che non scelgono la via facile (e commerciale) ma che invece si impegnano in progetti molto più concreti. E lasciatemelo dire: Napoli deve essere rappresentata da questi gruppi e non da persone come Gigi D'Alessio.

    Infine consiglio di scaricare l'album a tutti coloro che vogliono sentire un lavoro con una produzione eccezionale: come avrete letto, l'album è distribuito dalla REAL WORLD, l'etichetta di Peter Gabriel.
    Un pensiero ovviamente va alla situazione odierna di Napoli e di tutta la Campania attanagliata da problemi come la criminalità, la disoccupazione e la spazzatura...Spero che la mia (nostra) terra possa un giorno trovare un pò di speranza in più...
     
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